Nostri scritti
La Saga degli Eroi di Helderland (di Raistlin)
Era notte,la tempesta infuriava sulla piccola città di Farrenn,lampi e
saette abbagliavano il cielo,la luna era coperta dalle nuvole,la
pioggia crosciava sui tetti delle case,il vento ululava. Come se non
bastasse da anni ormai infuriava una guerra tra Kefrines,re del regno
di Lytromnia,il più grande continente sulla faccia di Iglaesia e Xiron,
re della regione demoniaca di Zurdas.A sud di Lytromnia si trovavano la
catena montuosa del Grande Grifone,una serie di montagne che si
stagliavano per tutta la fascia sud-occidentale della costa del mare
Infestato;ad Est la Foresta di Gluendel,la patria degli elfi della
luna,si estendevano per kilometri sia in lunghezza che in larghezza.
Kluef,la capitale del regno di Lytromnia era anche il porto di maggior
inportanza in quanto dal porto della città partivano decine e decine di
navi da commercio,la principale fonte di guadagno del regno. Nella
taverna "Al Drago Purpureo”quattro misteriosi individui si stavano
godendo la cena.
Era un luogo relativamente grande per le
abitazioni della zona.La costruzione,interamente in pietra grigia,aveva
più di 70 anni,quando venne costruita dal nonno dell'attuale oste. Era
un luogo a 2 piani,il primo adibito all'accoglienza e alla taverna,il
secondo per gli alloggi delle persone che desideravano pernottare nella
taverna. una ventina di tavoli in legno erano sparsi per tutto il primo
piano,sopra ad ogniuno dei quali si trovava un campanello per chiamare
l'oste.
Questi sorseggiavano una gustosa bevanda a base di strane
bacche che crescevano soltanto nel bosco chiamate luppolo. Intenti come
erano a parlare e a bere non fecero neanche caso al fatto che nella
locanda Yermen Tuk,l'attaccabrighe del villaggio, il quale era
perennemente sbronzo, stava per ingaggiare una rissa per il fatto che
un avvenente cameriera non aveva accettato le sue avances.
<<Dai bambola,so che ti piaccio,vieni qui da me,dammi un
bacio>>disse,con il suo alito che puzzava pesantemente di liquore
afferrando la cameriera per un braccio.
<<Mi
lasci!>>disse con voce ferma la cameriera.Dalla sua voce
traspariva però una nota di paura dovuta dalla vista di quell'uomo
tutto muscoli e niente cervello.
<<La signorina le ha
chiesto di lasciarla.>>Un giovane si avvicinò spavaldo,volendo
fare la figura dell'eroe che aiuta una donna in pericolo. Quando Yermen
si alzò dalla sedia con uno sbuffo,deciso a cacciare quel damerino da
strapazzo il giovane fece un passo indietro nel constatare che arrivava
a malapena all'altezza della spalla del massiccio omaccione. Yermen lo
afferrò di scatto per il collo del vestito e per l'inizio dei pantaloni
e lo lanciò fuori dalla finestra. L'oste guardò con tristezza il vetro
infrangersi contro la massa dell'uomo.
La rissa scoppiò di lì a
poco.Le sedie e i tavoli volavano nel mezzo della locanda,tutti
approfittavano di dare un pugno a qualcuno,non pensando neanche se
fosse un proprio amico.
Yermen era colui che nella rissa si stava
divertendo di più,prendeva le persone e le lanciava allegramente
dall'altra parte della locanda. Riusciva a tenere testa anche a più
avversari quando lo circondarono al muro per metterlo alle strette.
Yermen scosse semplicemente il capo e prendendo la persona più vicina a
lui la scaraventò contro quel gruppetto che voleva chiuderlo.
L’oste scosse il capo pensando ai danni a cui avrebbe dovuto porre
rimedio. Qualcuno approfittò della mischia anche per provare a colpire
il più basso di quel gruppo,credendolo una preda facile in quanto era
voltato di spalle. Prima ancora che l’uomo riuscisse a muovere il pugno
si ritrovò steso per terra,con il piccoletto che si era seduto sopra di
lui. Era un nano,con una folta barba bianche che gli arrivava sino al
petto e finiva con delle treccine all’estremità.
<<Questo non si fa. Non è corretto colpire alle spalle qualcuno,e a me non vanno a genio i codardi.
Buona notte!>>
Detto questo,il nano lo colpì soronamente con una testata che mandò l’avventore nel mondo dei sogni.
Poi salì sul proprio tavolo e con una voce burbera ma calma disse
<<Fermi tutti!>>
Nessuno parve però ascoltare le parole del nano che,dopo aver trangugitato un altro boccale di birra,urlò.
<<Per la barba di Gruster! Ascoltatemi o finirete male!>>
A questo punto tutti si voltarono per vedere il latore di quella
minaccia e quando videro quel piccoletto sul tavolo a stento si
trattennero dal ridere,anche se riconoscevano ai nani una certa dose di
rispetto in quanto abili minatori e ottimi combattenti.
Dal mezzo della folla giunse la voce di Yermet,colui che aveva scatenato la folla.
<<Chi saresti tu per dare ordini a noi,mastro nano?>>
A quelle parole il nano si tirò su la cintura e si schiarì la voce, in modo da apparire più altezzoso possibile.
<<Io sono Githri Grameter,del clan BlessedHammers. Credo che
molti di voi lo abbiano sentito nominare in quanto è questo clan che
forgia le armi con cui andate a caccia!
E questi,>>
E indicò i compagni di tavolo
<<Sono Vonker,Heidar e Thangbrand.>>
Vonker era un chierico,alto,robusto e di carnagione bianca coi capelli
chiari, ed aiutava chi si trovava in condizioni peggiori delle sue.
Heidar il mago,potente con i suoi incantesimi di protezione aveva
studiato presso il grande Unuldur,il mago più potente esistito mai
sulla faccia del mondo.Heidar era gracile come fisico ma aveva una
faccia troppo giovane per i suoi 45 anni,aveva un fascino proprio e lo
usava per convincere le persone a combattere,il colore dei capelli era
sul castano e portava sempre il suo fido bastone magico regalatogli dal
suo maestro. Portava una tunica verdognola per confondersi meglio nelle
foreste e nelle paludi.
Thangbrand Grysson anch'esso nano, era un
vecchio amico di Githri e un abile guerriero con l'ascia. I suoi
capelli erano grigi, ma c'era una cosa che lo caratterizzava dagli
altri nani: odiava la barba! E forse fu per questo che venne bandito
dal regno nanico.
L’ordine
nella taverna venne riportato definitavemente dal cigolio dei cardini
dell’entrata principale.Un vento gelido entrò dentro la taverna che
fece passare il piacevole tepore del caminetto a una morsa di ghiaccio.
Entrò un vecchio che si affrettò a chiudere la porta,poi si girò e
disse a tutti i presenti
<Sto cercando avventurieri disposti a lavorare per il re Kefrines per aiutarlo a vincere questa guerra>
tutti si girarono per sentire il resto del discorso del vecchio che aveva catturato l'attenzione della taverna.
Il vecchio incuteva timore a chiunque lo guardava o meglio,per chiunque
vedesse il mantello in cui questi era costantemente avvolto. Alcuni dei
presenti lo riconobbero per questa caratteristica:era Dustius,il più
vecchio e fedele servitore del re Kefrines. Nessuno sapeva con
esattezza da quanto tempo si trovasse alla corte di quest'ultimo,alcune
voci dicevano che per mantenersi in vita praticasse oscuri sortilegi
nelle notti della luna calante.Tutti mostrarono un timore riverenziale
nel vederlo,in quanto chi aveva intuito chi esso fosse,lo aveva detto
al suo vicino e così via.Persino Yermen placò la sua furia,nel sentirsi
dire chi era
<Al re>, riprese il vecchio, <servono nuove
persone per rafforzare le fila del proprio esercito. Spero che qualcuno
sia disposto ad aiutare il re per una giusta causa>L'occhio del
vecchio messaggero cadde sul gruppetto di eroi ii quanto gli erano
apparsi come avventurieri in cerca di gloria. Il vecchio era avvolto in
uno spesso cappuccio nero per proteggersi dal freddo,e la sua faccia
era appena visibile dentro l’oscurità generata dal cappuccio tirato:
era marcata dalle rughe ed il suo sguardo era come il marmo; era
intoccabile da ogni emozione, tanto da apparire una statua.
Thangbrand si alzò in piedi e, dopo essersi schiarito la voce cominciò a parlare
<E noi che ci guadagneremmo se ci arruolassimo?> La sua voce
rimbombò nella taverna ma il vecchio pareva preparato a quella domanda.
<Molto, mio caro nano, ci guadagnerai molto.>
<Non è
solo il bene materiale quello che conta, ma anche quello spirituale.
L’importante non è ricevere una ricompensa,ma onorare Pachus e tutto
ciò che lo riguarda,rammentalo Thang.> continuò Vonker alzandosi in
piedi e poggiando una mano sulla spalla del vecchio nano. Il vecchio
sottovoce disse
<Sempre così i chierici. Fedeli al loro Dio
pensando che la religione sia l'unico bene che conta.> Poi
ricominciò ad alta voce e strofinò le sue decrepite mani l’una
sull’altra come un ladro che si appresta a contare il valore del suo
ultimo bottino.
<Avrete fama e ricchezza e con queste lodi i
vostri dei vi accoglieranno volentieri tra le loro braccia,quando
morirete.> Quest’ offerta fece contenti tutti e 4 gli eroi che
dissero come una sola voce <Accetto!>.